L'INSEGNANTE E GLI ADOLESCENTI

Riflessioni di una docente sul rapporto con gli studenti adolescenti.

sabato, gennaio 06, 2007

SCUOLA: AMBIENTE DI DIFFUSIONE DELLE REGOLE DI CONVIVENZA SOCIALE.

Studi recenti dimostrano che il fenomeno dell’antisocialità giovanile coinvolge un numero impressionante di adolescenti, maggiore di quello stimato dalle statistiche ufficiali e la scuola diventa il “luogo” privilegiato dove costruire il senso di appartenenza e rispetto per le regole della convivenza sociale.
La fascia d’età più a rischio per la messa in atto di azioni antisociali e comportamenti a rischio (assunzione di droghe e alcol, guida pericolosa, ecc.) è quella tra i 16 e i 17/18 anni.
Le risposte che il mondo degli adulti deve fornire a tali fenomeni non deve assolutamente comprendere rassegnazione e passività. La tolleranza nei confronti di comportamenti antisociali difatti ne favorisce la diffusione.
Il percorso di crescita e di sviluppo dei giovani, nel complicato passaggio all’età adulta, passa anche e soprattutto attraverso l’accettazione delle regole della convivenza sociale. La scuola rappresenta la prima istituzione sociale che essi incontrano ed ecco perchè contro di essa frequentemente rivolgono gli atti vandalici.
In questa delicata fase e proprio nell’ambiente scolastico l’intervento del docente può favorire la persona in evoluzione su più fronti: nell’acquisizione di responsabilità, maturità ed emancipazione; nel necessario confronto con le sfide continuamente imposte dalla vita; nel prendere coscienza dei propri limiti e delle proprie risorse (tanto sul piano scolastico quanto su quello affettivo e sociale); nel riconoscimento delle proprie attitudini; nelle riflessioni e discussioni sugli eventi della vita. Tutto ciò deve essere fatto dall’insegnante cercando di non assumere atteggiamenti direttivi o giudicanti, dal momento che le critiche ripetute producono solitamente una reazione difensiva, di chiusura e, in questo caso, di possibile reiterazione dei comportamenti inadeguati, oltre che un arresto dell’iniziativa, dell’apprendimento e della creatività.
Per realizzare ciò però è necessario che il ragazzo si senta accettato, responsabilizzato e considerato come essere pensante, il che può portarlo ad una riflessione critica sul suo comportamento nonché a una possibile revisione dei suoi comportamenti devianti.