L'INSEGNANTE E GLI ADOLESCENTI

Riflessioni di una docente sul rapporto con gli studenti adolescenti.

giovedì, marzo 09, 2006

Alcune informazioni in più...sui libri.

La preparazione psicologica è una componente fondamentale della professionalità degli insegnanti e può realmente aiutare noi docenti a migliorare la qualità dei nostri rapporti con gli studenti. In questo senso, io ho trovato molti consigli utili e delicidazioni in alcuni testi che riguardano il mondo dell'adolescenza. Qui di seguito, vi evidenzio tre titoli:
Petter G.,Problemi psicologici della preadolescenza e dell'adolescenza,La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1987;
Petter G., Psicologia e scuola dell'adolescente. Aspetti psicologici dell'insegnamento secondario, Giunti.
Giori F. (a cura di), Adolescenza e rischio. Il gruppo classe come risorsa per la prevenzione Franco Angeli, Milano, 1998.

Ed infine, riguardo al rapporto educativo con studenti adolescenti in situazione di handicap vi consiglio:
Cannao M., Problemi emozionali nel rapporto educativo, Editrice La Scuola, Brescia, 1989.

Buona lettura!

mercoledì, marzo 01, 2006

Alcune informazioni in più.

Volete approfondire le vostre conoscenze sul mondo degli adolescenti?
Vi segnalo:
http://www.psicopedagogiKa.it
ed in particolare la sezione sull'Adolescenza.

RICHIESTE...E RISPOSTE.

Tutti noi sappiamo, anche per esperienza diretta essendo stati un tempo adolescenti, che tale età è caratterizzata da richieste, anche forti, di autonomia.
Il pericolo in cui un insegnante può incorrere, trovandosi di fronte ad allievi che mostrano palesemente questo desiderio e che sono attenti più ai compagni che al docente stesso, è quello di ritenere che il suo compito si esaurisca nell'insegnare bene la sua disciplina e che non debba essere di aiuto agli studenti, in quanto persone in crescita.
Gli adolescenti, difatti, pur dimostrando un forte desiderio di autonomia, sentono il bisogno di essere aiutati a fronteggiare i loro problemi. Sicuramente, e vi parlo per esperienza, la richiesta di aiuto viene fatta in modo implicito: noi insegnanti siamo comunque degli adulti e possiamo giudicarli ed inoltre i ragazzi non sono disposti a mettersi in gioco in maniera palese!Quali sono allora le richieste?
Innanzitutto quella di affrontare temi per loro interessanti, significativi, in cui sentirsi coinvolti, collegati alle loro esperienze. Nella mia disciplina, lettere, questo è abbastanza semplice: i testi antologici aiutano a ritrovare brani in cui l'adolescente può riconoscersi nel protagonista dell'opera; egli, attraverso la lettura, può anche capire di non essere diverso dal resto dei giovani, di avere le medesime preoccupazioni, gli stessi sconvolgimenti fisici.
A mio parere, però, la cosa è fattibile anche nelle altre discipline: l'importante è far sentire gli allievi presi in considerazione, considerare le loro idee, valutare le loro opinioni. Noi insegnanti dobbiamo ricordarci che per fare ciò dobbiamo avere atteggiamenti di attenzione e di ascolto e soprattutto puntare a discussioni alla pari.
Un'altra richiesta degli allievi adolescenti è la valorizzazione personale, ossia il desiderio di vedere riconosciute sia a tu per tu, ma in particolar modo, davanti ai compagni le proprie qualità positive, i risultati raggiunti, i progressi effettuati. Cosa fare per rispondere a questa esigenza? L'esperienza mi ha insegnato che bisogna sempre mettere in risalto la positività delle prestazioni o di parte delle stesse. E se, ahimè, di positivo c'è poco, si deve cercare di approfondire insieme allo studente le ragioni dell'insuccesso, mostrando un atteggiamento di totale fiducia verso un miglioramento futuro. Come docenti non dobbiamo dimenticare che è importante infondere fiducia negli adolescenti sulle loro capacità e potenzialità!